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Cerimonia del Tè: un Viaggio tra Riti e Tradizioni in 15 Paesi del Mondo

Il tè è molto più di una semplice infusione di foglie in acqua calda. In ogni angolo del mondo questa bevanda ha assunto forme, significati e rituali differenti. Dalla spiritualità zen della cerimonia del tè giapponese alla scenografica preparazione del tè alla menta marocchino, ogni cultura ha reinterpretato il tè alla propria maniera. Stai per intraprendere un viaggio davvero appassionante: zaino in spalla e si parte!


🇯🇵 Cha no yu: la Cerimonia del Tè in Giappone

La cerimonia del tè giapponese si chiama Cha no yu e il suo significato è “acqua calda per il tè”. Il protagonista della cerimonia del tè in Giappone è il matcha, la polvere di tè verde la cui popolarità ha ormai oltrepassato i confini del paese di origine. Durante la cerimonia il maestro o la maestra, rigorosamente in kimono, preparano il tè matcha per gli ospiti: si utilizzano la chawan, la tradizionale ciotola in ceramica ed il chasen, ovvero la frusta in bambù. All’inizio della cerimonia viene offerto all’ospite un piccolo dolcetto tradizionale giapponese chiamato wagashi, oppure nel caso delle cerimonie formali più lunghe viene servito un pasto leggero.


Cerimonia del tè giapponese in stile Sado con ciotola chawan e frusta chasenCha no yu: la tradizionale cerimonia del tè in Giappone


Ogni gesto è codificato e privo di fretta, ogni oggetto ha un ruolo preciso: partecipando ad una cerimonia del tè giapponese ci si rende conto che non si tratta semplicemente di un modo di bere il tè, ma di una vera forma d’arte in cui è possibile ammirare anche le composizioni floreali, le calligrafie, i dipinti e le ceramiche che adornano la chashitsu, ovvero la stanza del tè in stile tradizionale giapponese.

La cerimonia del tè in Giappone è nata nel XV secolo dall’influenza del Buddhismo Zen, per poi essere completamente sviluppata nel XVI secolo dal maestro Sen no Rikyū secondo i principi di armonia, rispetto, purezza e tranquillità. Nella stanza del tè il vuoto è l’elemento essenziale, permettendo alla natura e ai materiali della tradizione giapponese, semplici e rustici, di essere l’unico vero arredamento.


🇨🇳 Gong Fu Cha: la Cerimonia del Tè Cinese

La cerimonia del tè cinese si chiama Gong Fu Cha e letteralmente significa “tè preparato con maestria”. Più che una cerimonia formale, si tratta del metodo tradizionale utilizzato in Cina per degustare il tè cinese in foglia: i gesti sono più liberi e meno codificati rispetto alla cerimonia del tè giapponese, l’atmosfera è più spontanea e conviviale, senza il carattere fortemente rituale e meditativo legato al buddismo zen.


Preparazione del tè cinese Gong Fu Cha con teiera in terracotta e tazze su tavola cerimonialeGong fu cha: il “tè preparato con maestria” secondo la tradizione cinese


Quali sono dunque i tratti distintivi del Gong Fu Cha? Sicuramente viene rivolta una grande attenzione all'evoluzione di profumi e aromi del tè nel corso delle infusioni multiple che vengono effettuate con le stesse foglie. Questo è possibile grazie agli strumenti tradizionali utilizzati per l’infusione, come la gaiwan, la tazza in ceramica con coperchio in cui le foglie sono libere di aprirsi, e la teiera Yixing in argilla, un materiale pregiato che assorbe gli oli essenziali del tè grazie alla sua porosità: si parla infatti di “teiere con memoria”, che quindi vengono dedicate ad uno specifico tipo di tè, per esempio un puer o un oolong. Un set completo da gong fu cha comprende inoltre un vassoio di legno con lo scomparto per la raccolta dell’acqua, strumenti in bambù per disporre le foglie secche di tè e versarle nella teiera, una brocca gong dao bei con la funzione di uniformare la concentrazione del tè che verrà poi versato in piccole tazzine di vetro o ceramica offerte agli ospiti.

Tra gli appassionati di tè in foglia il metodo gong fu cha viene chiamato anche “infusione orientale”. Rispetto all’infusione all’occidentale a cui siamo abituati, il rapporto tra le foglie di tè e la quantità d'acqua è molto più elevato (3-5 gr ogni 100 ml di acqua) e le infusioni sono brevi (dell’ordine dei secondi) e multiple: in questo modo avviene la concentrazione degli aromi ed è possibile seguirne l’evoluzione ad ogni infusione successiva.


🇰🇷 Darye: la Cerimonia del Tè Coreana

Il Darye, ovvero l’etichetta del tè coreana, combina alcuni tratti del gong fu cha cinese con elementi della cerimonia del tè giapponese, anche se in modo meno rigoroso. Situata tra la Cina e il Giappone, la Corea ha infatti assorbito influenze da entrambe le culture, che si riflettono nella tradizione del tè così come in molti altri aspetti.

La cerimonia del tè coreana è un momento di condivisione semplice ma profondo, che riflette il rispetto e l’armonia tipici della cultura coreana. La componente estetica è importante e richiama l’armonia tra uomo e natura.


Cerimonia del tè coreana Darye con teiere celadon e abito tradizionale hanbokDarye: la tradizionale etichetta del tè coreana


A differenza delle cerimonie più codificate, come quella giapponese, il Darye è informale e accessibile, priva di regole rigide: la cerimonia del tè coreana è quindi caratterizzata da un’atmosfera rilassata e può svolgersi anche in contesti quotidiani. Oggi infatti il tè viene visto come un modo di rilassarsi e rivolgere l’attenzione alla propria quiete interiore, in una cultura contemporanea caratterizzata da ritmi frenetici.


🇹🇼 Bubble Tea: il tè inventato a Taiwan negli anni ‘80

Inventato negli anni ’80, il bubble tea è l’icona contemporanea del tè taiwanese. Nato da una sperimentazione, oggi è un fenomeno globale. Si tratta di tè servito freddo con perle di tapioca gommose, spesso aromatizzato con frutta o sciroppi. Il bubble tea esiste nella versione con o senza latte. Il suo lato pop e giocoso ha reso il tè accessibile e divertente anche alle nuove generazioni.

Il bubble tea, noto anche come boba tea o bubble pearl milk tea, è nato nel 1987 a Taichung nell'isola di Taiwan, in una delle sedi del celebre Chun Shui Tang, una catena di teahouse pioniera nel servire tè freddo shakerato come un cocktail. L’idea si deve a Lin Xiu-Hui, una ragazza che lavorava nel locale: mentre sperimentava nuove creazioni, Lin decise di aggiungere al tè delle perle di tapioca, uno snack tradizionale venduto nei mercati locali. Le perle, dolci, morbide e leggermente gommose, trasformarono la semplice bevanda in una vera e propria merenda: un mix sorprendente di consistenze e sapori che conquistò subito i clienti. Fu così che nacque il primo bubble tea, inizialmente chiamato pearl milk tea.


Varianti colorate di bubble tea taiwanese con perle di tapiocaBubble Tea: l’iconico tè con perle di tapioca inventato a Taiwan


Da allora, la bevanda ha fatto il giro del mondo, diventando uno dei simboli globali della cultura giovanile asiatica. Esistono infinite versioni del boba tea: con tè nero, verde o oolong, con latte fresco, latte condensato, bevande vegetali, ma anche varianti più golose con gelatine alla frutta e diversi tipi di topping, dalla panna montata ai marshmallow. Sui social media, il bubble tea è ovunque: dai TikTok virali che mostrano la preparazione delle perle, alle fotografie instagrammabili dei bicchieroni trasparenti con cannucce extralarge. E tutto è cominciato da un’intuizione semplice, in una piccola sala da tè di Taichung.


🇬🇧 Tè all’Inglese

L’Afternoon Tea è una vera istituzione britannica. Già nel corso del 1700 in Inghilterra il tè aveva raggiunto una grande diffusione, ma fu intorno al 1840 con la duchessa Anna di Bedford che nacque l’Afternoon Tea come pausa pomeridiana tra il pranzo e la cena, in cui insieme al tè veniva consumato anche uno spuntino a base di pane, burro e dolci. Presto il tè delle cinque divenne un vero e proprio rituale sociale associato alla raffinatezza aristocratica e alla convivialità domestica: si beveva nelle sale da tè delle case nobiliari o si offriva agli ospiti in salotto, accompagnato da dolci, sandwich e porcellane finemente decorate.


Tè inglese servito in porcellana con dolci tipici dell'afternoon teaAfternoon tea inglese accompagnato da dolci, tramezzini e porcellane


Sebbene il tè all’inglese sia associato al fascino dell’epoca vittoriana, continua ad essere apprezzato anche nella cultura contemporanea. Non si tratta solo di bere tè, ma di una vera arte raffinata: la teiera in porcellana, la zuccheriera, la lattiera, le tazze con piattino e i cucchiaini d’argento, i vassoi con scones, marmellate, pasticcini e torte. Un’usanza senza tempo, che unisce estetica, convivialità e il piacere di una pausa nella frenesia quotidiana.

Gli inglesi prediligono i tè neri di provenienza indiana, come il Darjeeling o l’Assam, i tè di Ceylon oppure i blend come il celebre Earl Grey. In ogni caso si tratta di tè adatti all’aggiunta di latte, quella famosa “nuvola” che regala morbidezza e rotondità alla bevanda, spesso arricchita da un tocco di zucchero.


🇩🇪 East Frisian Tea della Germania del Nord

Meno conosciuto ma sorprendentemente cerimonioso, il tè della Frisia Orientale è forte, dolcificato con zucchero di roccia e arricchito da un delicato strato di panna. Bevendo tè fino a cinque volte al giorno, gli abitanti di questa regione nord-occidentale della Germania sono tra i più grandi bevitori di tè al mondo. Qui il rito del tè segna il ritmo della giornata dalla mattina alla sera: infatti non solo il tè è più popolare del caffè, ma è una vera e propria identità culturale.


East Frisian Tea servito in porcellana con panna che crea l’effetto Wulkje sulla superficie del tèEast Frisian Tea con “Wulkje”, l’effetto nuvola della panna nel rito tradizionale (credits: Bünting Tea Museum)


Il rito inizia con lo zucchero di roccia (uno zucchero con grossi cristalli chiamato Kluntje) sul fondo della tazza, su cui viene versato il tè caldo. Il forte aroma del tè è seguito dal dolce scricchiolare dello zucchero che si scioglie: un suono che risveglia i sensi! Poi con un cucchiaino d’argento si aggiunge un filo di panna densa, che viene versata in senso circolare antiorario con l’idea di fermare il tempo (così raccontano i locali!) La crema affonda nel tè caldo, ma subito dopo risale sulla superficie creando un effetto che i locali chiamano Wulkje, che significa piccole nuvole. Lo strato di panna sulla superficie non va mescolato, fa parte del rito. Ogni sorso infatti è un’esperienza sensoriale a tre livelli: prima la cremosità della panna, poi il sapore forte e maltato del tè e infine la dolcezza dello zucchero sul fondo.

Questo rituale di preparazione e degustazione del tè riflette un forte senso di appartenenza e tradizione, trasformando ogni tazza in un momento di condivisione e continuità con il passato.


🇲🇦 Tè Marocchino

Il tè marocchino, diffuso in tutto il Nord Africa, è un rito quotidiano che si ripete più volte al giorno: un gesto che comunica accoglienza, amicizia e legame familiare.


Tè marocchino alla menta servito in bicchieri decorati con teiera in metallo e zucchero in zolletteTè marocchino servito con menta fresca e zucchero


Il tè marocchino viene preparato con tè verde cinese Gunpowder, abbondante zucchero, foglie di menta fresca e viene servito secondo una gestualità precisa. La teiera tradizionale in metallo cesellato, spesso decorata a mano, è pensata per versare da una certa altezza: un gesto scenografico che serve a mescolare l’infuso e creare una schiuma leggera in superficie (oltre a far perdere qualche grado di temperatura al tè!) Il tè marocchino viene poi versato nei tradizionali bicchierini di vetro colorato, che sono parte integrante della presentazione. Il rito prevede più infusioni e passaggi tra teiera e bicchiere, un processo che non solo esalta il sapore, ma sottolinea l’importanza del momento. Il tè alla menta marocchino è una bevanda intensa e nonostante venga gustata quasi bollente a piccoli sorsi, ha un effetto rinfrescante.

Ogni regione ha le sue varianti: nel sud del Magreb si usa lo zafferano, mentre in altre zone si aggiungono pepe, anice o addirittura l’ambra. Questa ricca tradizione, influenzata dal commercio ottocentesco con l’Inghilterra che importava grandi quantità di tè dalla Cina, continua ad essere tramandata e rappresenta il cuore pulsante della convivialità marocchina.


🇹🇷 Tè Turco

Innanzitutto, sapevi che gli abitanti della Turchia sono i più grandi consumatori di tè al mondo se si considera il consumo procapite? Infatti con ben 3 o 4 tazze al giorno a persona, il tè in Turchia è una bevanda quotidiana, onnipresente nei locali, nei bazar e nelle case.


Tè turco servito in bicchieri a tulipano su vassoio con doppia teiera in rame çaydanlıkTè turco preparato con la tradizionale doppia teiera sovrapposta chiamata çaydanlik


Per la preparazione del tè turco si utilizza una doppia teiera sovrapposta chiamata çaydanlik. La teiera inferiore più grande contiene l’acqua che viene portata a ebollizione, mentre nella teiera superiore più piccola si mettono le foglie di tè nero: il più famoso è il tè di Rize, una regione produttrice affacciata sul Mar Nero. La ricetta del tè turco prevede poi di versare un po’ di acqua bollente sulle foglie di tè, che vengono lasciate in infusione a lungo per ottenere un tè concentrato molto forte, più intenso rispetto al classico tè russo. Il tè turco viene servito nei tradizionali bicchierini di vetro a forma di tulipano e può essere diluito a piacere versando altra acqua dalla teiera. In Turchia il tè viene bevuto senza latte, ma con una o due zollette di zucchero servite a parte, insieme ai dolci della tradizione.

Oltre al sapore, il tè turco ha proprietà energizzanti grazie alla forte presenza di teina ed è spesso consumato dopo i pasti per favorire la digestione. Scoprire come si fa il tè turco non significa solo imparare una ricetta, ma entrare in una cultura che fa della condivisione e della lentezza un valore quotidiano.


🇷🇺 Tè russo con il Samovar

Il tè in Russia è un vero simbolo culturale legato a secoli di scambi tra Oriente e Occidente e alle tradizioni familiari. A differenza delle potenze marittime come Inghilterra e Olanda, la Russia importava il tè dalla Cina grazie alle carovane che attraversavano l’Asia centrale: questo tragitto era protetto da un clima freddo e secco che garantiva una qualità più stabile, tanto che il tè russo è stato a lungo considerato tra i migliori in Europa.


Tè russo servito con samovar decorato e dolci tradizionaliCerimonia tradizionale del tè russo con il samovar, il recipiente utilizzato per preparare il tè


Il samovar è l’elemento centrale del rito del tè russo: si tratta di un grande contenitore metallico che funge da bollitore e caldaia allo stesso tempo. Ma qual è il significato di samovar? In russo il termine significa letteralmente “che bolle da sé” e descrive perfettamente il meccanismo del recipiente russo per il tè, che un tempo funzionava con un braciere interno alimentato a carbone, mentre oggi è elettrico. Nella parte inferiore del samovar russo troviamo il corpo principale dove viene fatta bollire l’acqua: la sommità di questo cilindro è forata in modo da far passare il vapore che andrà a scaldare la piccola teiera che viene appoggiata sopra. Nella teiera si prepara un tè nero molto forte prelevando un po’ di acqua dal bollitore e lasciando in infusione per 10-20 minuti, mentre il vapore del bollitore continua a scaldare questo tè concentrato.

Il tè concentrato, chiamato zavarka, viene servito nelle tradizionali tazze in porcellana o in bicchieri di vetro con supporto metallico, dove viene diluito con acqua bollente prelevata dal rubinetto posto alla base del samovar. Il tè viene poi completato secondo le preferenze con scorze di agrumi, marmellata di frutta o trattenendo una zolletta di zucchero tra i denti mentre si sorseggia, secondo un’usanza ancora diffusa.

Il samovar non è solo il recipiente che i russi usano per preparare il tè: è un oggetto che evoca tradizione e calore domestico, oltre ad essere un’immagine ricorrente nella letteratura russa. “Il tè che canta”, come si dice in Russia quando il samovar inizia a borbottare, segna l’inizio della condivisione.


🇮🇳 Tè Indiano Masala Chai

Dimentica il chai latte delle caffetterie occidentali. In India il masala chai è tutt’altra storia: una bevanda popolare e quotidiana, nata da un’eredità coloniale e trasformata in un simbolo nazionale. La parola chai in hindi significa semplicemente “tè”, mentre masala indica la miscela di spezie utilizzata, che cambia da regione a regione e spesso da famiglia a famiglia. Zenzero, cardamomo, cannella, chiodi di garofano e pepe nero vengono bolliti insieme a un tè nero forte, latte intero e zucchero abbondante, fino ad ottenere una bevanda densa e rinvigorente.


Masala Chai versato fumante in bicchieri di terracotta tradizionali detti kulhar in IndiaMasala chai versato nei kulhars, i bicchierini di terracotta che vengono rotti a terra dopo l’utilizzo


Il tè, che inizialmente era destinato all’esportazione durante il dominio britannico, è diventato la base a cui gli indiani hanno unito le spezie della cucina tradizionale. Dato che il masala chai indiano è di fatto una miscela di ingredienti, la qualità del tè nero utilizzato non ha grande importanza e questo rende la bevanda accessibile a tutti. Ogni occasione è buona per bere il chai: lo si offre agli ospiti, lo si sorseggia nei mercati e nei treni, lo si prende al volo tra un impegno e l’altro. Spesso si beve in bicchierini di terracotta usa e getta chiamati kulhar, che dopo l’uso vengono letteralmente frantumati a terra.

Nel mondo occidentale il masala chai è stato reinterpretato in molti modi: dai concentrati in polvere da shakerare “on the go” alla versione dirty chai in cui viene aggiunto un caffè espresso. Ma se cerchi un’esperienza autentica in cui al palato arrivi il vero sapore delle spezie, probabilmente dovrai perderti nei vicoli di Delhi o nelle stazioni affollate di Mumbai, dove le mani esperte dei chaiwallah dosano tè, spezie e zucchero in una pentola fumante, magari su un fornello improvvisato.


🇮🇷 Tè Persiano alla Rosa e Cardamomo

In Iran, conosciuto storicamente come Persia, il tè è una presenza costante nella vita quotidiana. Questa consuetudine si sviluppò grazie ai contatti con la Russia da cui i persiani ereditarono l’abitudine di sorseggiare tè nero caldo durante l’intera giornata, spesso dolcificato con zucchero e servito in bicchieri di vetro, insieme all’uso del samovar per averlo sempre pronto.


Tè persiano servito in bicchieri a tulipano su vassoio d’argento con zucchero e marmellataTè persiano servito nei tradizionali bicchierini di vetro


Una delle sue varianti più raffinate e amate è il tè alla rosa con cardamomo, una combinazione che unisce l'intensità del tè nero al profumo dolce e floreale dell’acqua di rose, arricchita da leggere note speziate. Il tè alla rosa persiano viene preparato facendo sobbollire in acqua il cardamomo e lo zucchero, a cui si aggiungono successivamente le foglie di tè nero e infine l’acqua di rose. Il risultato è una bevanda fragrante, spesso servita con foglie di menta fresca.

L’ingrediente protagonista, l’acqua di rose, affonda le radici nella cultura iraniana e viene distillata ancora oggi in luoghi simbolo come Qamsar e Kashan. Ogni anno, durante la cerimonia Golab-Giri, si celebra l'importanza centrale della rosa nella cucina, cosmetica e medicina tradizionale persiana. L’uso delle spezie invece, come il cardamomo, deriva dai contatti storici e culturali con l’India: la Persia era infatti un importante crocevia tra India e Medio Oriente lungo l’antica Via della Seta e questa posizione ha facilitato lo scambio di ingredienti, tecniche e gusti tra le due culture. Il tè persiano rappresenta quindi l’incontro tra le spezie indiane e l’eleganza della rosa, un amore antico della Persia.


🇨🇳🇹🇯 Tè Tibetano al Burro

Sulle fredde alture dell’Himalaya il tè non si beve solo per piacere. Il tè tibetano al burro di yak, noto anche come po cha, è una bevanda densa e nutriente che dà energia e scalda: è così importante che i tibetani ne bevono dalle 20 alle 40 tazze al giorno.

Il tè è stato introdotto in Tibet più di 1000 anni fa grazie alle rotte commerciali che collegavano il capoluogo Lhasa alle confinanti province cinesi dello Yunnan e del Sichuan: qui veniva prodotto il tè fermentato utilizzato ancora oggi dai tibetani. Questo tè, che nasce in forma pressata, veniva all’epoca scambiato con i cavalli tibetani, preziosi per l’esercito cinese. Ecco perché questa rete di percorsi ha preso il nome di Via del Tè e dei Cavalli.


Tè tibetano al burro di yak servito in tazza cerimoniale decorataTè al burro di yak o Po Cha, la bevanda tradizionale tibetana


Ma come viene preparato il tè tibetano tradizionale? Le foglie di tè pressato vengono fatte bollire a lungo e dopo l'infusione il liquido scuro viene mescolato con burro di yak, latte e un pizzico di sale: si utilizza il cha dong, un utensile di legno di forma cilindrica con un pistone che consente di emulsionare gli ingredienti fino ad ottenere una consistenza densa.

Naturalmente il tè in Tibet è anche un simbolo di ospitalità: la ciotola di tè al burro viene offerta colma fino all’orlo in segno di buon auspicio. Qui il tè non è però solo una bevanda, bensì un vero alimento: infatti in un ambiente in cui è difficile coltivare frutta e verdura, il tè assume importanza vitale anche dal punto di vista dell’apporto di vitamine e minerali, tanto da essere utilizzato come base per preparare la tsampa, un piatto locale ottenuto impastando farina d’orzo tostato con il tè al burro.


🇲🇾 Teh Tarik Tea della Malesia

Nato in Malesia, ma diffuso anche a Singapore e altri paesi del Sud-Est asiatico, il teh tarik è un tè nero molto zuccherato, arricchito con latte condensato e spesso servito freddo con ghiaccio. Il suo nome, che significa “tè tirato”, deriva dal caratteristico gesto con cui viene versato da un contenitore all’altro da grandi altezze (anche 1 metro!) creando una schiuma leggera e un sapore più intenso grazie all’aerazione. Il risultato è una bevanda dolce e vellutata che si abbina bene ai piatti speziati tipici della zona, creando un piacevole contrasto.


Teh tarik malese servito con schiuma in bicchiere trasparente su vassoio metallicoTeh Tarik, il “tè tirato” malese con la tipica schiuma sulla superficie


Oltre alla preparazione scenografica, ciò che rende affascinante il teh tarik tea malesiano è la sua origine, che racconta la storia di un paese fondato sulla multiculturalità. Il tè nero, ingrediente di base, fu introdotto dai mercanti cinesi all’inizio del XIX secolo. La tecnica del "tirare" il tè fu invece portata dai lavoratori indiani che preparavano il chai nelle piantagioni di gomma e nei mercati. Infine l’aggiunta di latte condensato e zucchero è un’eredità dell’influenza britannica durante il periodo coloniale.

Il teh tarik è oggi un rito quotidiano che unisce malesi di ogni origine ed etnia. Lo si trova ovunque: dai mercati notturni ai chioschi mamak, le persone si ritrovano per condividere una pausa insieme chiacchierando di qualsiasi argomento. In un mondo spesso diviso, il teh tarik tea crea un’occasione di dialogo in cui le differenze non esistono più.


🇹🇭 Thai Tea tailandese

Il Thai Tea è un’icona dello street food thailandese. Si tratta di un tè nero forte mescolato a latte condensato e zucchero, spesso arricchito con spezie come anice, tamarindo o cardamomo e servito con ghiaccio. Il risultato è una bevanda dolce, corposa, rinfrescante, perfetta per affrontare il caldo tropicale.


Thai tea tailandese freddo con ghiaccio e schiuma servito in bicchiere altoThai Tea: il suo colore arancione brillante lo rende subito riconoscibile


Il suo tratto distintivo è il color arancione acceso, che lo rende immediatamente riconoscibile dai turisti e ha contribuito a creare un’estetica instagrammabile per questa bevanda, che ultimamente è diventata un fenomeno virale anche in Cina, con vendite record. Il thai tea ha infatti conquistato i palati cinesi in cerca di sapori intensi e creatività, con varianti al cocco, con boba (le perle di tapioca del bubble tea) o con topping al formaggio.

Tuttavia è recentemente emerso un aspetto controverso: l’inconfondibile colore arancione brillante del thai tea è spesso ottenuto con coloranti artificiali come il Sunset Yellow FCF, con possibili effetti collaterali sulla salute che stanno creando preoccupazione. Alcuni produttori thailandesi hanno già iniziato a sostituirlo con coloranti naturali come curcuma o estratti vegetali: in questo modo il Thai Tea sarà meno fluorescente, ma più in linea con gli standard di salute. Anche il potenziale sviluppo in Cina del thai tea dovrà tenere conto delle esigenze dei consumatori attenti alla qualità e alla sicurezza degli ingredienti.


🇻🇳 Karak Tea: il tè bevuto a Doha e Dubai

Con l’aumento del turismo verso i paesi del Golfo come Qatar ed Emirati Arabi, mode e usanze locali stanno conquistando anche l’Occidente. È il caso del Dubai Chocolate, la famosissima barretta di cioccolato al latte farcita con crema di pistacchio che va a ruba in tutto il mondo.

Ma tornando al tè, parliamo ora del Karak Tea: una vera istituzione urbana in città come Doha e Dubai… sì, anche con temperature molto elevate! Conosciuta anche come karak chai tea, questa bevanda è stata portata nella Penisola Arabica negli anni '50 dai lavoratori migranti indiani e pakistani, che adattarono il loro masala chai ai gusti locali: la parola "karak" in hindi significa "forte", infatti il karak tea è noto per il suo sapore deciso e aromatico. A differenza del latte fresco usato nel masala chai, il karak tea utilizza latte condensato, risultando così più dolce e cremoso, anche grazie all’aggiunta di abbondante zucchero. Inoltre, mentre nel chai indiano si utilizza un mix di spezie che varia in base alla ricetta, nel karak chai tea la spezia principale che caratterizza il gusto è il cardamomo, con eventuali aggiunte di cannella, zafferano e zenzero.


Tazza tradizionale di Karak tea del Qatar servita su sottopiatto decoratoTazza di Karak Tea, il tè tradizionale del Qatar ed Emirati Arabi

Il karak tea fa davvero parte della vita quotidiana di questi paesi: viene offerto come segno di benvenuto, viene consumato nei chioschi e negli auto-drive–thru, ovvero locali dove è possibile ordinare e consumare senza scendere dall’auto. In Qatar sono nate catene di caffè dove è sempre possibile trovare un karak chai tea da asporto e ristoranti dove gustarlo invece seduti per una pausa rilassante.

Cosa ci portiamo a casa al termine di questo lungo e intenso viaggio attraverso i riti e le cerimonie del tè nel mondo? Bè, abbiamo scoperto che il tè è protagonista sia nelle cerimonie più formali e codificate, che nei gesti quotidiani e i momenti di condivisione, e che può essere una chiave di lettura della società stessa.


Fonti:

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Uhl, J. W. (2019). L'arte del tè. Il Castello.

Natali, F. (2013). Il gusto del tè: Curiosità e ricette sulla bevanda più amata al mondo. Trenta Editore.

Amarici, H., Desharnais, J., Gascoyne, K., Marchand, F. (2019). Tè: Storia Terroir Varietà. Readrink.

Tul, N. (2020). La finestra sul tè: Guida definitiva alla più nobile delle bevande. Santelli.

Tarmas, Olaf. “It Began in Taichung.” T-magazine International Edition, n. 01, 2024, pp. 53.

Eich, Maria-Bettina. “Travelling the world in a cup” T-magazine International Edition, n. 02, 2024, pp. 61-64.

Sparrow, Thomas. Europe’s under‑the‑radar region that’s home to the ‘undisputed tea world champions’. BBC Travel, 27 luglio 2024.

Stirn, Matt. Teh tarik: Malaysia’s frothy ‘national drink’. BBC Travel, 5 Gennaio 2022.

Salopek, Paul. Rediscovering China’s ancient Tea Horse Road. National Geographic, 21 Marzo 2022.

Mahmoudpur, Tohid. Iran rosewater festival. Tehran Times, 30 Maggio 2023.

Thai tea is stripping away its signature colour. Bangkok Post, 20 Giugno 2025.

Adair, Stephanie. Why Everyone in China Is Falling Back in Love with Thai Tea Again. Nation Thailand, 22 Giugno 2025.

Ayomari. Thailand’s Signature Orange Thai Tea May Lose Its Color. Food Beast, 24 Giugno 2025.

Saber, Farazi. From Delhi to Doha, Karak tea is the perfect refreshment. Middle East Eye, 4 Dicembre 2020.


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